Lo stalking: cos’è e quali sono le pene

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Qualche anno fa reati come cyberbullismo, mobbing o stalking non erano contemplati nel nostro Codice Penale.

 

La parte lesa non aveva strumenti per poter denunciare chi aveva una condotta pregiudizievole e quest’ultimo poteva agire indisturbato senza temere ripercussioni.

 

Questi reati, infatti, all’atto pratico non comportano un danneggiamento fisico della persona, per cui fino a non troppo tempo fa non li si riteneva lesivi.

 

Con gli anni però si è visto che in realtà questi atti lesivi incidono notevolmente sulla vita di chi li subisce e non in pochi casi questi atteggiamenti hanno portato a conseguenze estreme.

 

Nel caso dello stalking, argomento che andremo a trattare in questo articolo, non di rado la situazione è degenerata con atti violenti o, addirittura, con l’omicidio.

 

Negli anni l’opinione pubblica è diventata sempre più sensibile sul tema delle condotte persecutorie fino ad avere, nell’aprile del 2009 la legge che tutela le vittime e punisce gli autori degli atti persecutori.

 

Cos’è stalking: dalle telefonate ai pedinamenti

Ma cos’è lo stalking? Si tratta di una condotta persecutoria che un individuo mette in atto nei confronti di un’altra persona. Lo stalking può assumere diversi volti: chiamate continue al telefono, pedinamenti, raccolta di informazioni. Tutto ciò ovviamente causa gravi conseguenze per chi subisce lo stalking; le vittime iniziano a risentire di disagi sia fisici, sia psichici. La vittima infatti sviluppa stati di ansia dovuti al fatto di non sentirsi più al sicuro: vengono a mancare le libertà basilari, come andare al lavoro o a fare la spesa.

 

I pedinamenti, infatti, così come le chiamate, sono accompagnati da minacce e molestie fino ad arrivare ad atti lesivi.

 

La disciplina giuridica è intervenuta per definire ciò che può essere definito stalking e quando un individuo può essere denunciato per tale crimine.

 

L’articolo che da le direttive è il 612 bis del Codice Penale e sancisce che può essere penalmente perseguito e condannato “chiunque, con condotte reiterate, minaccia o molesta taluno in modo da cagionare un perdurante e grave stato d’ansia o di paura ovvero da ingenerare un fondato timore per l’incolumità propria o di un prossimo congiunto o di persona al medesimo legata da relazione affettiva ovvero da costringere lo stesso ad alterare le proprie abitudini di vita.”

 

Il reato di stalking e le condotte sanzionabili dagli organi giudiziari

Come già detto, fino a qualche anno fa si era molto meno attenti a tali comportamenti e questo ha fatto sì che molte situazioni rimanessero sommerse. L’attenzione sempre più crescente verso questo tema ha, però, fatto sì che le vittime denunciassero sempre di più, tanto che le statistiche hanno addirittura visto una crescita di tale fenomeno, fatto da riferirsi, appunto, alla discussione che si è aperta sul tema.

 

Gli studi sul fenomeno hanno anche permesso di delineare il profilo tipico dello stalker e, secondo gli studi, che ovviamente attingono a dati conosciuti, lo stalker è per l’80% dei casi un uomo, solitamente un ex marito o partner ma anche un collega, un vicino o un semplice conoscente. Ciò non significa che il fenomeno riguardi solo gli uomini: tendenzialmente gli uomini che subiscono atti persecutori o violenze da donne sono più restii a denunciare e questo a causa di uno stigma sociale che riterrebbe l’uomo più debole. È invece molto importante che tutti quelli che subiscono atti persecutori, minacce ed abusi denuncino, siano essi uomini o donne.

 

Abbiamo già accennato agli atti persecutori che è possibile denunciare e questi possono essere di varia natura: telefonate continue con minacce, pedinamenti, raccolta di informazioni.

 

Termini minimi e massimi della pena

La norma del Codice Penale prevede che la vittima debba presentare la querela alle autorità competenti entro sei mesi dagli eventi. Una volta presentata la denuncia, per un’eventuale si potrà intervenire unicamente in tribunale. Se l’atto invece viene reiterato secondo comma dell’articolo612 bis, l’atto non sarà più revocabile. Diversamente, qualora gli atti persecutori fossero connessi ad altri delitti, fossero indirizzati verso minori o soggetti con disabilità, le autorità devono procedere d’ufficio.

 

Ma quali sono le pene? Nel caso in cui il soggetto che conduce una condotta pregiudizievole viene riconosciuto colpevole, secondo il testo della norma l’imputato può essere condannato con la reclusione da un anno a sei anni e sei mesi. Chiaramente, che l’entità della pena dipende dal tipo di reato: ci sono state semplici chiamate o lo stalker ha molestato la vittima? Lo stalker è stato recidivo? Tutte variabili che vengono prese in considerazione per decidere la pena.

 

Aggravanti per il reato di stalking

Vi sono poi delle aggravanti per il reato di stalking. La pena aumenta se l’atto persecutorio viene perpetrato dal coniuge, anche se separato o divorziato, o da persona che è o è stata legata da relazione affettiva alla persona offesa. Ulteriori aggravanti vengono applicate se la vittima è un minore, un soggetto disabile o una donna in stato di gravidanza. Infine, costituiscono un’aggravante atti compiuti da un individuo che ha alterato il proprio aspetto o se durante gli atti persecutori sono state utilizzate armi.


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